Giovanni Frangi

GIOVANNI FRANGI Giovanni Frangi è nato nel 1959 a Milano, dove vive e lavora. Dopo una serie di collettive, nel 1983 espone in una personale alla Galleria La Bussola di Torino. Ben presto suscita l’attenzione di critici, poeti e scrittori: Achille Bonito Oliva, Piero Bigongiari, Aldo Busi, Alda Merini, Marco di Capua, Vittorio Sgarbi scrivono testi, saggi e poesie nei suoi cataloghi tra il 1986 ed il 1997. In quegli stessi anni Frangi espone anche all’estero: a Berna, Barcellona, New Orleans, Losanna e Hong Kong. Nel 1996 Giovanni Frangi vince il Premio della Camera dei Deputati, a seguito della partecipazione, alla XII Quadriennale di Roma. Nel 1998 Frangi è ad Hong Kong e al Contemporary Art Centre di Schalkwijk, ad Utrecht. Nell’ottobre dello stesso anno propone per la prima volta al Palazzo delle Stelline di Milano il ciclo Il richiamo della foresta: tredici grandi dipinti che, collocati come quinte, rappresentano un bosco. Nel 2001 espone a Los Angeles un ciclo di dodici quadri ispirati ai mesi dell’anno. Alla fine degli anni Novanta Frangi è tra i quattro protagonisti dell’Officina Milanese, gruppo formatosi attorno al critico Alessandro Riva, insieme a Marco Petrus, Luca Pignatelli e Velasco. Dopo la fase in cui egli sviscera le potenzialità del colore nei paesaggi segnati dal passaggio delle stagioni, del clima, della luce, Frangi orienta il proprio interesse verso il tema dell’acqua, delle isole, dei porti. È di quest’ultimo periodo, noto a critica e pubblico come il ciclo delle isole, la partecipazione dell’artista tra i protagonisti delle prime tre tappe del progetto Italian Factory. La nuova scena artistica Italiana, organizzata nel 2003 come evento collaterale alla 50ma Biennale di Venezia, presso il Parlamento Europeo a Strasburgo e al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Gli esordi di Frangi sono legati in qualche modo alla cultura espressionista nordica ed in seguito alla ricerca luministica post-impressionista. Ma la realtà è ciò che lo interessa veramente e ciò su cui egli vuole indagare. Allo stesso tempo comprende come il problema della figurazione e del realismo della pittura di figura o di paesaggio sia un falso problema, in quanto la visione per così dire dall’interno del lavoro gli fa scoprire una realtà diversa, per esprimere la quale non è più necessario aderire al reale. Frangi arriva a riappropriarsi delle immagini dopo averle distrutte, sbriciolate e le trasforma in visioni liriche del quotidiano.

Mostre e notizie su Salvatore Garau