Marco Petrus

Marco Petrus è nato a Rimini nel 1960. Vive e lavora a Milano. Fa la sua prima apparizione come artista nel 1991 con una personale alla Galleria Noa di Milano. Nel 1993 è tra i vincitori del Premio San Carlo Borromeo e viene premiato al XX Premio Sulmona. Dopo aver partecipato a numerose esposizioni collettive in Italia e all'estero, nel 1999 è invitato a prendere parte a "Sulla Pittura" (Conegliano, Palazzo Sarcinelli) e a "La pittura ritrovata" (Roma, Museo del Risorgimento). A fine degli anni Novanta è tra i quattro protagonisti dell'Officina milanese, gruppo formatosi intorno al critico Alessandro Riva, insieme a Giovanni Frangi, Luca Pignatelli e Velasco. L'esposizione "Sui Generis" è una raccolta dei sui paesaggi urbani curata al Padiglione d'arte contemporanea di Milano da Alessandro Riva, che ne cura anche la personale al Palazzo delle Stelline (2003), durante la quale viene presentata anche una monografia edita da Electa, che raccoglie la sua produzione dal 1996 al 2002. Nel 2003 è tra i protagonisti delle prime tre tappe del progetto "Italian Factory. La nuova scena artistica italiana"; è, così, presente alla 50ma Biennale di Venezia, a Strasburgo, presso il Palazzo del Parlamento Europeo e al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino. Nell'ottobre 2005, in concomitanza delle celebrazioni del Columbus Day a New York, il Comune di Milano gli ha commissionato il progetto Milano "Upsidedown", un percorso di quadri che riproducono vari angoli suggestivi ed i caratteristici edifici di New York. Nel 2007, in occasione della 52° Biennale di Venezia, Marco Petrus presenta "Ceci n'est pas une exposition". Partecipa, inoltre, alla mostra "Arte Italiana 1968-2007 – Pittura", una collettiva ideata da Vittorio Sgarbi, allestita negli spazi di Palazzo Reale a Milano. Nel 2008 presenta a Mosca una mostra interamente dedicata alla città di Milano, suo luogo d’elezione e musa ispiratrice. Nel 2009 partecipa a "No Landscape – La sparizione del paesaggio", alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio e a "Contemplazioni – Bellezza e tradizione del Nuovo nella pittura contemporanea” a Castel Sismondo e Palazzo del Podestà di Rimini. Sempre del 2009 è la sua grande personale "Trieste al centro”. "La sua rappresentazione del paesaggio nasce da una inquietudine profonda, che in nessun caso tende a essere generica o approssimativa. Il suo intento è cioè specifico: è quello di cogliere ed esprimere il senso di chi, nella città, ne avverte l'incubo e il dramma, senza peraltro indulgere al rischio di sollecitazioni patetiche o cosiddette romantiche. L'impatto con le immagini di Petrus è quindi duro, quasi spietato, e se l'inquietudine c'è, è sempre celata dietro uno sguardo che vorrebbe restare impassibile" (Mario de Micheli,1995, catalogo Galleria Il Cenacolo, Piacenza).

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